mercoledì 27 maggio 2009

Pantalica


Diamo qualche cenno storico ed etimologico di Siracusa e di una delle sue più famose e apprezzate meraviglie: la necropoli di Pantalica con il suo Anaktoron.


Siracusa sia in greco che in latino è al plurale "Siracusae", perché la città fondata da Archia, un nobile di Corinto nel 734 a.C. divenne in pochi anni la Pentàpoli in quanto al nucleo originale, costituito sull’isola di Ortigia si aggiunsero, man mano, altri quattro nuclei: Acradina, Tiche, Neàpoli ed Epipoli.



Già definita da Cicerone "la più grande e bella di tutte le città greche" dal 2005 assieme alla necropoli rupestre di Pantalica è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Una vera e propria fortezza naturale, difesa dalle profonde gole delle valle dell’Anapo e dal Calcinara, unita all’altopiano da uno stretto istmo, tagliato da un profondo fossato, Pantalica fu rifugio antichissimo di popolazioni autoctone che lì cercarono rifugio, tra il XIII e l’VIII secolo avanti Cristo, dalle minacciose invasioni di popoli italici che arrivavano sulla costa.

Il sito si trova su un altopiano, circondato da canyon formati nel corso dei millenni da due fiumi, l'Anapo e il Calcinara che hanno determinato l'orografia a canyon caratteristica della zona. L'altopiano così come le vallate sottostanti (Valle dell'Anapo) sono delle importantissime zone naturalistiche. Vari sentieri permettono di visitare il sito. La Valle dell'Anapo è accessibile da due varchi collegati tra di loro, dal lato di Sortino e dal lato di Ferla. Questo sentiero corre per più di 10 km sul tracciato dell'ex linea ferroviaria Siracusa-Vizzini. La visita all'altipiano può invece partire dalla cosiddetta Sella di Filiporto, raggiungibile dal paese di Ferla o dall'altro lato, dal versante di Sortino, passando sopra la cosiddetta Grotta dei pipistrelli.



Il sito consiste in due separati elementi: la necropoli di Pantalica con le sue 5000 tombe e l'Anaktoron, il Palazzo del Principe, e la parte antica di Siracusa che rappresenta una testimonianza unica dello sviluppo della civilizzazione Mediterranea attraverso tre milleni.

Pantalica è costellata di necropoli in tutto il suo vasto territorio:
  • La necropoli di Filiporto (a 9 km da Ferla) è composta da un migliaio di tombe che si estendono sulle pendici e nella conca dell’Anapo, esse appartengono all’ultima fase della città (IX-VIII secolo a.C.)
  • La necropoli di Nord-Ovest, una delle più antiche della zona (XII-XI sec a.C.);
  • La necropoli della Cavetta del IX-VIII secolo a.C. con la presenza di abitazioni bizantine.
  • La necropoli Nord è la più vasta e la più fitta e risale al XII-XI secolo a.C.;

Il palazzo dell’Anaktoron, è un edificio megalitico di grossi blocchi, con diverse stanze rettangolari, è un’evidente imitazione dei palazzi micenei tanto che alcuni studiosi hanno ipotizzato la presenza di maestranze micenee in Sicilia. Esso appartiene alla prima epoca di Pantalica (XII-XI sec a.C.). Ne rimangono soltanto i blocchi di fondazione che fanno però capire quanto fosse straordinaria la costruzione in un'epoca così remota.
L'edificio fu modificato e riutilizzato in epoca bizantina.

venerdì 22 maggio 2009

La mia terra: Sicilia


Buongiorno a tutti!

Mi chiamo Carla e sono originaria di Siracusa. Il lavoro e la famiglia mi hanno portato lontano dalla terra natìa, precisamente Bolzano (e potete immaginare che bel salto culturale sia per una mediterranea come me!) ma le radici mi tengono fortemente legata alle meraviglie della mia città e della mia patria.
Sono qui per raccontarvi la bellezza di una regione, dove le le spiagge, i paesaggi, la storia, le tradizioni e la gente ne custodiscono i preziosi tesori naturali e umani.


Molti scelgono Siracusa e la Sicilia in generale come meta di vacanze e forse è proprio grazie alla promozione del turismo che tutti potranno cogliere meglio i misteri e il fascino di una terra non ancora scoperta.

Disseminati fra il verde dei prati, il giallo della steppa e il blu profondo del mare troviamo piccole case vacanze e bed and breakfast che conservano ancora le vecchie e buone tradizioni sicule. Cibo, vini ed eventi culturali prendono per mano chi entra in questa regione che tanto amo.


"Giusto è che questa terra,di tante bellezze superba,
alle genti si addìti e molto si ammiri, opulenta d'invidiati beni e ricca di nobili spiriti..... "


Lucrezio, De Rerum Natura